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martedì 24 febbraio 2015

ART. 4 COSTITUZIONE ITALIANA

Art. 4
La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.

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Si parla della funzione che il lavoro svolge nella società, come mezzo di produzione di ricchezza materiale e morale per la persona, non come merce necessaria alla massimizzazione dei profitti, non come mero fattore di produzione,  ma come realizzazione dell’individuo e delle sue aspirazioni materiali e spirituali, e quindi della società tutta.

Secondo la Costituzione lo stato deve garantire le condizioni necessarie affinché un cittadino possa realizzare se stesso attraverso il proprio lavoro, adempiere ai propri doveri nella società e pretendere il rispetto dei propri diritti proprio in quanto elemento attivo della stessa.

Allora perché nell'ultimo ventennio i vari governi hanno agito contro il popolo?
Perché si concretizzano manovre dannose per il tessuto produttivo?
Perché arrivare ad un livello di disoccupazione così alto che pregiudica la sopravvivenza stessa di un popolo?
Forse perché è più facile domare un popolo piegato su se stesso? Un popolo che non può alzare la testa non può difendersi e non ha la forza di contrastare gli abusi e i soprusi della classe dirigente che sollazza nei privilegi e affonda la democrazia e soprattutto la DIGNITA'.


Anondestiny

sabato 14 febbraio 2015

ART. 3 COSTITUZIONE ITALIANA




Art. 3
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

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........cioè tutti sono titolari dei medesimi diritti e doveri, in quanto tutti sono uguali davanti alla legge e tutti devono essere, in egual misura, ad essa sottoposti....peccato che le nostre cronache dimostrino il contrario, non siamo tutti uguali ma in base a chi sei, quanto hai e che interessi rappresenti il trattamento giuridico è ben diverso.

.......è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli....invece gli ultimi governi hanno agito proprio al contrario, ad esempio aumentando il contributo unificato se un cittadino non ha un pò di soldi non può garantirsi il diritto di difendere i propri interessi tramite un giudice.

Poi, cosa significa garantire la partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale se i cittadini non hanno più lavoro?!
Come sempre non avere un lavoro significa non poter esercitare i propri diritti, significa subire e diventare sudditi...e la Repubblica che fa? NULLA!!!



mercoledì 11 febbraio 2015

COSTITUZIONE ITALIANA ART.2



 Art. 2

La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.


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...appunto la "Repubblica" quindi facciamo in modo che l'Italia resti una repubblica, prima di tutto...

....diritti inviolabili dell'uomo... Nessuno può essere privato del proprio nome, della capacità giuridica, della cittadinanza, del diritto all’integrità fisica (come per esempio la pena di morte), oppure del diritto all’identità personale.

Tra questi diritti ci sono la libertá personale, di pensiero, di manifestazione, di trattamento sanitario, di circolazione, di credo religioso, di credo politico, etc...

Buffo allora assistere al quotidiano tentativo di limitare questi diritti con decisioni pregiudizievoli, atti scellerati, tagli inspiegabili e scorribande di ogni genere, da parte di chi ci governa, a tutti i livelli...

Violare questi diritti significa attentare alla persona e alla sua libertá.

lunedì 9 febbraio 2015

COSTITUZIONE ITALIANA ART.1



 Art. 1

L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.

La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

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...fondata sul lavoro, ovvero il lavoro rappresenta il mezzo attraverso il quale si esercitano i propri diritti e si adempie ai propri doveri.

Ed ecco perché la mancanza di lavoro svilisce la sfera personale di un cittadino onesto, vengono meno i diritti e diventano inassolvibili i doveri.
Lo Stato ha il dovere di tutelare il diritto al lavoro proprio per garantire la piena libertá del suo popolo.

.....la sovranitá appartiene al popolo....fino a quando qualche governo, nominato per grazia divina e non diretta emanazione di un parlamento eletto legalmente, decide di voler cambiare le regole del gioco in nome di una maggiore flessibilitá, attaccando magari il bicameralismo con la pretesa che il Senato, organo per definizione conservatore e non a caso, sia nominato da politici in carica protempore e sottraendolo all'elezione diretta da parte del popolo......nei modi e limiti della costituzione...cioé cambiando gli articoli relativi all'elezione degli organi istituzionali...



Violare l'art 1 della nostra costituzione significa violare il Popolo, la democrazia e la Libertá.



Secondo voi l'Italia é ancora un paese libero?!